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Immagine del redattore Redazione mille Voci New

La forza delle parole: Antonella Carta e la passione che spacca il cemento



La passione per la scrittura è un sentimento così forte che niente e nessuno può arrestarla.

Scrittori affermati ed emergenti lo sanno bene, poiché il vortice di tale passione li porta a non smettere di pensare e progettare prodotti editoriali che il più delle volte sbocciano lentamente, tra pensieri che trovano spazio su fogli volanti, tra scarabocchi e correzioni, che a loro volta generano la stesura del testo destinato a mutarsi in libro…

Sono questi i sentimenti che generalmente sono impressi nella mente e nei cuori degli scrittori. Di coloro che mutano la passione per la scrittura in uno strumento capace di scalfire a colpi di martello e di scalpello il muro della non conoscenza, ma ancor di più della disinformazione.

Lo sa bene la scrittrice Antonella Carta, che prima ancora di essere scrittrice è insegnante di Lettere in un liceo. Conosce bene la necessità di trasmettere con dedizione e professionalità ai suoi alunni la bellezza, la ricchezza e i tanti valori aggiunti che ruotano intorno alla scrittura e alla lettura.

Non a caso Mille Voci News per il sociale ho intervistato l’autrice Antonella Carta sul suo romanzo “Come una pianta che spacca il cemento”, edito da Mursia, che è stato selezionato per partecipare a Casa Sanremo Writers, la Vetrina di Casa Sanremo, realtà affermata da qualche anno che trova la propria “casa” al Palafiori di Sanremo nei giorni del Festival.

Benvenuta Antonella, le domande da porle sarebbero tante, ma cercheremo di andare al cuore delle più importanti.


<<Chi è Antonella Carta, cosa l’ha spinta nel corso degli anni a decidere di svolgere la professione di insegnante?>>


Buongiorno e grazie per quest’intervista. Sono una mamma di una bambina che ogni giorno mi insegna cos’è la vita e mi aiuta a crescere, così come negli anni hanno fatto i tanti alunni che come insegnante ho avuto il privilegio di incontrare. Non a caso a ispirare questo mio ultimo romanzo e il precedente, “Come nuvole di cotone”, sempre edito da Mursia, sono stati proprio questi due cardini della mia vita.

 

<<Oggi più di ieri ricoprire il ruolo di insegnante non è semplice sia per motivi legati alle normative scolastiche (si sta più a scuola che a casa) sia per le tante fragilità che investono le menti degli studenti. Qual è secondo lei il segmento che unisce o divide questi due aspetti?>> 

La scuola di oggi ha fatto tanti passi avanti per quanto riguarda i diritti riconosciuti agli studenti e alle famiglie, ma rispetto al passato trovo che sia immersa in troppa burocrazia. Secondo me andrebbero ascoltati di più i ragazzi, perché non è vero che non hanno voglia di far niente; sono alla ricerca di risposte, quelle che spesso non trovano a casa perché magari hanno delle remore ad approfondire certi temi con i genitori. Grazie ai miei romanzi ho avuto modo di incontrare tante classi che, guidate dagli insegnanti, li avevano letti e questi incontri per me sono fondamentali perché la qualità del mondo di domani e delle relazioni che in esso si intesseranno dipendono molto dalle scelte che questi giovani faranno da adulti, per cui mi auguro che anche un piccolo seme possa attecchire in loro perché creino una società veramente più inclusiva.

<<Con “Come una pianta che spacca il cemento” la sua penna ha voluto mettere l’accento su di un personaggio femminile. Come mai? Quanto pensa che un personaggio femminile in un romanzo possa dare ai lettori?>>

Nel primo romanzo la voce narrante era quella del Capitano, diciassettenne con un’importante disabilità, che non si rassegna a sopravvivere passivamente ma vuole una vita vera, pur con tutte le sue difficoltà obiettive; voce narrante di “Come una pianta che spacca il cemento” invece è Chiara, che ci conduce attraverso un percorso di crescita e di ricerca dell’amore e della vera inclusione. La sua però non è l’unica voce femminile: alla vicenda principale, infatti, si intrecciano storie e profili di donne, ma non solo, l’una diversa dall’altra, con riferimenti anche a tematiche attuali, compresa purtroppo la violenza, e alla peculiarità delle sfumature dell’universo femminile. Credo che sia giusto, doveroso e anche bello che se ne parli, e il lettore può ritrovare spaccati di realtà o scoprire risvolti insospettabili dell’anima di una donna.


<<In quest’ottica, che valore dà alla sua partecipazione a Casa Sanremo Writers 2025?>>

Partecipare a questa manifestazione mi rende molto felice, sia per la bellezza e il pregio della Vetrina, sia perché avrò così modo di condividere i messaggi racchiusi nel mio romanzo con un pubblico ampio ed eterogeneo, fatto di famiglie all’interno delle quali mi piace pensare che ci possa essere sempre un confronto sereno, libero e aperto, magari anche sulle tematiche che “Come una pianta che spacca il cemento” propone, prima tra tutte, la capacità di affrontare il percorso anche se non è sempre agevole, ma anche la forza di chiudere un rapporto se diventa tossico.






di Maria Rosaria Ricci






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