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Donne Diversamente Abili nel Mondo del Lavoro: Sfide, Resilienza e Successi – Intervista a Stefania Delendati, Direttrice di Superando

Aggiornamento: 11 giu






 Nel mondo del lavoro, le sfide sono molteplici, ma per le donne diversamente abili queste possono diventare ostacoli significativi. Tuttavia, nonostante le difficoltà, molte di loro riescono a superare le barriere, dimostrando una resilienza e una determinazione straordinaria.

Il filo rosso delle donne, simbolo di forza, unione e continuità, intreccia le loro storie, creando una rete di solidarietà che le collega indissolubilmente. Esso rappresenta non solo la lotta per l'uguaglianza e l'inclusione, ma anche la capacità di creare cambiamenti significativi attraverso l'empatia e la collaborazione.

Le donne con abilità diverse a piccoli passi stanno riscrivendo le regole, In un mondo che troppo spesso sottovaluta le capacità delle persone diversamente abili, dimostrando  che la diversità è una risorsa preziosa e indispensabile.

Attualmente, molte disparità persistono, soprattutto per le persone con disabilità. Secondo l'Istat, solo il 32,5% di loro tra i 15 e i 64 anni è occupato, rispetto al 58,9% della popolazione generale. Inoltre, il 20% di coloro con disabilità è alla ricerca di lavoro. Questa situazione è ancor più grave se confrontata con la media dell'Unione Europea, che supera il 50%. Il sistema pubblico di collocamento riesce a inserire solo 20/30 mila persone all'anno, evidenziando la necessità di interventi mirati per migliorare questa situazione.

Le donne con disabilità affrontano una discriminazione particolarmente grave nel mondo del lavoro, sia in confronto agli uomini con disabilità sia alle altre donne. Il lavoro assume un ruolo cruciale nel promuovere l'inclusione e garantire una vita dignitosa.

A fronte di queste difficoltà, uomini e donne con disabilità affrontano la situazione autonomamente, sfruttando al massimo le proprie capacità e attitudini.

Non solo tirano fuori il meglio di sé stessi, ma spesso trovano supporto in coloro che credono nelle loro potenzialità, trasformando le loro passioni in vere e proprie professioni.

 Non a caso nel mondo del lavoro, il concetto di "resilienza" assume un significato particolarmente rilevante. Le persone con disabilità sono chiamate a compiere sforzi supplementari per ottenere riconoscimento e affermazione, specialmente se sono donne, che già affrontano svantaggi aggiuntivi.

 

Stefania Delendati ne è un esempio emblematico. Affetta da SMA di tipo 2, una malattia genetica degenerativa caratterizzata dalla debolezza delle gambe e delle braccia, ciò non le ha impedito di tirare fuori da sé stessa la sua passione per la scrittura.

Grazie a un computer e al software Dragon, un programma di riconoscimento vocale che le permette di scrivere senza l'uso delle mani, è riuscita a costruire la sua professione di giornalista pubblicista. Ha collaborato con HPress, la prima agenzia giornalistica delle persone con disabilità, e con numerose altre testate di rilievo come il trimestrale della Camera di Commercio di Parma, il blog InVisibili, e la testata online Superando.it, promossa dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

Recentemente, è stata nominata direttrice di Superando, un ruolo che rappresenta un ulteriore riconoscimento del suo impegno e delle sue competenze.

Abbiamo avuto l'onore di conoscerla meglio attraverso una piccola intervista, dove ci ha raccontato il suo percorso, le sue sfide e le sue conquiste, offrendo una testimonianza preziosa di come la determinazione e il supporto reciproco possano trasformare le difficoltà in opportunità. La stessa che oggi la vede da pochissimo tempo direttrice di " Superando". Abbiamo avuto l’onore di conoscerla meglio attraverso una piccola intervista.

 



Intervista a Stefania Delendati la nuova direttrice di " Superando"

Giornalista e appassionata di scrittura, Stefania Delendati, recentemente nominata direttrice della testata giornalistica "Superando". In questa intervista, ci racconta il suo percorso e le sue visioni per il futuro della testata .

 

<<Intervistatore: Stefania, innanzitutto congratulazioni per la tua nomina a direttrice di " Superando ". Puoi raccontarci come chi sei, come nasce la tua passione per la scrittura>>


<<Ciao Maria Rosaria, ti ringrazio per questa intervista, e grazie per le congratulazioni. Su di me non c’è tantissimo da dire. Ho 47 anni, vivo in un piccolo paese della provincia di Parma e sono nata con una patologia neuromuscolare degenerativa che, nel corso degli anni, oltre a causarmi problemi respiratori, mi ha tolto la possibilità di muovermi. La passione per la scrittura è nata quando ho imparato a scrivere, di pari passo con la passione per la lettura. Non avrei mai pensato che sarebbe diventato il mio lavoro, questo lo devo molto al destino, alle persone che ho incontrato e un po’ anche alla mia volontà di imparare da loro, volontà che mantengo, perché non ci si può mai ritenere arrivati.>>

 

<< Sappiano che da sempre il sito Superando ti è a cuore, e, con lo stesso hai avuto collaborazioni passate. Qual è stato il tuo primo articolo pubblicato su " Superando "?  E perché proprio Superando?>>

 

<<Il primo articolo che ho scritto per Superando risale a circa 11 anni fa e parlava dei prototipi di nuove sedie a rotelle supertecnologiche. Si intitolava “Tutti a bordo delle carrozzine del futuro”, ho voluto ricordarlo anche nell’editoriale con il quale mi sono presentata come direttrice perché sono affezionata a quel pezzo che mi ha aperto una strada inaspettata. Conosco da oltre trent’anni il segretario di redazione di Superando, Stefano Borgato, è una delle persone che più mi ha insegnato come ci si muove in ambito giornalistico. 11 anni fa avevano chiuso sia l’agenzia di stampa che la rivista della Camera di Commercio di Parma con cui collaboravo, ero alla ricerca di qualcosa di nuovo e conoscendo Stefano mi è venuto naturale propormi.>>

 

<< Come sei arrivata a ricoprire il ruolo di direttrice? Perché pensi hanno nominato proprio te?>>

<<A queste domande francamente non saprei cosa rispondere! Ti posso dire che quando ho ricevuto la telefonata con questa proposta non credevo alle mie orecchie, non mi pareva possibile, ho domandato qualche giorno per riflettere prima di accettare. Sul percorso che mi ha condotta fin qui, riconosco di aver incrementato nel tempo i contributi sulla testata, di aver ampliato gli argomenti di cui mi occupo e di aver acquisito in questo maggior sicurezza. Forse questo ha indotto la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), editore di Superando, a -scegliermi. Spero di essere all’altezza della fiducia che hanno riposto in me.>>

 

<< Quali sono le tue priorità come nuova direttrice di "Sperando"? >>

<<Quest’anno Superando festeggia i suoi primi vent’anni. È una macchina praticamente perfetta, dal mio punto di vista, merito delle persone che l’hanno guidata fino a qui. Cercherò di continuare sulla linea già tracciata, magari ampliando le collaborazioni con persone che si occupano con competenza di disabilità. A tal proposito, ha preso il via un nuovo spazio fisso dedicato all’inclusione lavorativa, chiamato “Disabilità: cantiere lavoro”. Se ne occupa Daniele Regolo, uno dei massimi esperti italiani in materia, nonché fondatore della prima agenzia di collocamento destinata alle persone con disabilità.>>

 

<<Come vedi il futuro del giornalismo, in particolare quello che si occupa di tematiche sociali?>>

<<Alcuni mesi fa è uscita una guida, scaricabile gratuitamente dal sito www.odg.it , si intitola "Comunicare la Disabilità - Prima la persona" ed è stata scritta, tra gli altri, da Antonio Giuseppe Malafarina, il precedente direttore di Superando scomparso in febbraio, grande giornalista e grande uomo che ho avuto la fortuna di conoscere. Questa guida ci fa capire che al centro di ogni notizia riguardante la disabilità ci deve essere la Persona, questa penso sia la chiave per comunicare senza discriminare, nel modo corretto verso ognuno in qualunque condizione sia. Il futuro del giornalismo sociale deve seguire questo indirizzo, abbandonando il sensazionalismo, senza ricorrere a toni pietistici o eroici che ancora leggiamo e sentiamo di frequente.>>

 

<< C' è un messaggio che vorresti lasciare ai  lettori?>>

 

<<Riferendomi ai lettori di Superando, ma anche a quelli del tuo sito e in generale a tutti coloro che seguono le notizie di carattere sociale, mi piacerebbe che intervenissero quando hanno qualcosa da dire che ritengono importante, non necessariamente testimonianze personali, ma anche pareri e riflessioni. Se devo esprimere un desiderio riguardo le persone che ci seguono, vorrei che sempre più la platea dei lettori si allargasse includendo coloro che non sono direttamente coinvolti nella disabilità. Insomma, vorrei che la disabilità nel mondo dell’informazione non fosse più considerata un argomento di nicchia ma per tutti.>>

 

<< Superando potrà avere  collaborazioni con le associazioni e con  persone impegnate a raccontare e a rimuovere pregiudizi che ruotano intorno alla diversa abilità?>>

<<Superando è sempre stata una testata aperta alle opinioni, è capitato e ancora succederà che da un singolo articolo sia partito un dibattito, un “botta e risposta” tra chi la pensava in maniera differente. Come ho detto prima, i lettori e chiunque abbia qualcosa da dirci può intervenire e proporre il suo contributo. Per quanto riguarda le associazioni, la FISH è un’organizzazione ombrello cui aderiscono alcune tra le più rappresentative associazioni impegnate, a livello nazionale e locale, in politiche mirate all’inclusione sociale delle persone con differenti disabilità, pertanto è dato ampio spazio alle iniziative delle associazioni che ne fanno parte. Di pari passo, accogliamo altre realtà meno conosciute, penso ad esempio alla Rete Long Covid Italia, un’organizzazione nata da poco che si occupa delle persone che hanno sviluppato una sindrome invalidante in seguito all’infezione acuta da Covid 19.>>

 

Grazie Stefania Delendati, e in bocca al lupo per il tuo nuovo ruolo!

 Sono io a ringraziare te, Maria Rosaria, per questa intervista!

 

Di Maria Rosaria Ricci.



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